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Viaggiatori alla ricerca di inclusività

Basilica di San Pietro in Vincoli

  • Roma - piazza di San Pietro in Vincoli 4/A - Esquilino
  • Ingresso gratuito
  • Visita il sito per gli orari aggiornati

  • Telefono: 06 45437949

Sull’Esquilino, al di sopra di via Cavour, sorge la basilica di San Pietro in Vincoli, così chiamata per via delle reliquie delle catene (vincula) con cui sarebbe stato imprigionato Pietro prima a Gerusalemme e poi a Roma nel carcere Mamertino, e che, una volta riunite, si sarebbero fuse per miracolo.

Le catene, oggi visibili sotto l’altare maggiore, sono solo uno dei tesori custoditi nella chiesa.

Al restauro dell’edificio voluto da Giulio II a inizio Cinquecento si deve l’assetto attuale – il portico fu costruito su progetto di Baccio Pontelli.

Al nome di questo papa, appartenente alla famiglia Della Rovere, è legato anche il progetto monumentale della sua tomba commissionata a Michelangelo nel 1505 e completata soltanto nel 1545. Il monumento funebre, molto distante dall’opera colossale che originariamente era da collocarsi nella basilica di San Pietro, ha visto il susseguirsi di diverse fasi progettuali che hanno coinvolto, oltre a Michelangelo stesso, altri scultori.

Suddiviso in tre registri, vede all’apice la Vergine in gloria con Bambino; al di sotto il pontefice giacente con ai lati la Sibilla e il Profeta; in basso, accompagnato dalle eroine bibliche Rachele e Lia, il maestoso Mosè in trono, “alla quale statua non sarà mai cosa moderna alcuna che possa arrivare di bellezza” (Vasari, Vite).

Oltre alla reliquia delle catene e al complesso funebre, la basilica contiene altre opere importanti. Appena entrati, sulla sinistra, vi è la tomba dei fratelli e artisti Antonio e Piero del Pollaiolo sormontata da un affresco attribuito ad Antoniazzo Romano ed eseguito in occasione della fine della peste del 1476.

Accanto a esso, in una fessura scavata nel muro, un piccolo affresco rappresentante il volto di Cristo probabilmente risalente alla decorazione del V sec.

All’inizio della navata sinistra, la tomba del cardinale Niccolò Cusano scolpita da Andrea Bregno nel 1465.

Sempre lungo questa navata si segnalano una Deposizione di Cristo di Pomarancio e una decorazione musiva del VII sec. con S. Sebastiano.

Nell’absidiola di destra accanto al Mosè, si trova la S. Margherita di Antiochia di Guercino.

Lungo la navata destra è esposta un’altra opera di Guercino, Sant’Agostino, insieme a una copia della Liberazione di Pietro di Domenichino (l’originale è nella sacrestia nuova posta nella navata sinistra).


Accessibilità

Ingresso esterno: due rampe con corrimano singolo

Pavimentazione interna: regolare

Zona altare: il reliquiario delle catene, posto sotto l’altare a cui si accede tramite due scalinate, è visibile anche dall’alto.

Tomba di Giulio II: copie in stampa 3D in resina del complesso monumentale, del Mosè di Michelangelo e del particolare del volto.



Servizi:

  • Postazione con audioguida

Come arrivare

Metro più vicina: Cavour (190 m circa, percorso con scalinata); Colosseo (percorso accessibile in sedia a ruote passando per via delle Terme di Tito – largo della Polveriera – via Eudossiana).

Bus consigliati: linee 51, 75, 85, 87, 117 fermata Colosseo.

Parcheggio: n. 4 posti riservati per persone con disabilità presso piazza di San Pietro in Vincoli.

Il consiglio di Farwill:

Prendetevi tre minuti in più per fermarvi davanti al Mosè di Michelangelo. Grazie a un innovativo impianto di illuminazione che simula lo scorrere delle ore è possibile vedere gli effetti della luce sul marmo, così come erano stati concepiti dall’artista. La collocazione del monumento era infatti stata pensata in relazione a due finestre nel braccio del transetto, non più esistenti, che a seconda del momento della giornata andavano a imprimere sulla materia variazioni di colore uniche. Guarda il video del Mosè.


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