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Viaggiatori alla ricerca di inclusività

Che cos’è il turismo accessibile?

Troppo spesso considerata un’esigenza delle sole persone con disabilità, l’accessibilità è invece la condizione che permette a ogni cittadino di vivere lo spazio urbano e le esperienze turistiche appieno e in totale libertà di scelta. 

1 Marzo 2022 | La redazione di farwill.it

Un turismo per tutti

Secondo il primo Libro bianco sul turismo per tutti in Italia (2013), per turismo accessibile si intende l’insieme dei servizi e delle strutture che consentono a persone con bisogni specifici di fruire della vacanza e del tempo libero in modo appagante, senza ostacoli o difficoltà e quindi in condizioni di autonomia, sicurezza e comfort.

Nella percezione comune, purtroppo, l’accessibilità è ancora oggi un’idea riferita alle esigenze delle sole persone con disabilità. In realtà occorrerebbe cambiare il punto di vista, allargare lo sguardo e considerare il turismo accessibile come un turismo attento ai bisogni di tutti.

Ciò significa che a tutti i cittadini, “indipendentemente dalle condizioni personali, sociali, economiche e di qualsiasi altra natura”, dovrebbe essere garantita la fruizione di un servizio o di un luogo. Tra questi cittadini possono trovarsi persone con disabilità motorie e sensoriali, ma anche anziani, famiglie con bambini, persone con mobilità ridotta o con allergie di tipo alimentare e persone che per scelta o per necessità viaggiano insieme al proprio animale domestico. Ecco allora che l’accessibilità, se compresa nella sua più completa accezione di inclusività sociale, si configura come tutela di un diritto fondamentale espresso dalla nostra Costituzione (art. 3, comma 2) in quanto strumento di uguaglianza e di libertà di scelta. È accessibile quel turismo che permette a ciascuno di scegliere la propria destinazione e di spendere il proprio tempo libero non in base all’assenza di barriere materiali che potrebbero ostacolare la fruizione di un luogo o di un servizio, ma al contrario in base ai propri desideri personali, alle proprie attitudini al pari di tutti e alla piena disponibilità del patrimonio artistico, culturale e naturalistico.

Barriere materiali e immateriali

Come si può capire, l’accessibilità è un concetto declinabile sotto vari aspetti. Il primo, più immediato, è di natura materiale: un’esperienza non accessibile presenta innanzitutto ostacoli fisici che possono impedire a determinate categorie di persone di raggiungere un luogo, di accedervi, di fruirne completamente gli spazi o di utilizzare i servizi che lo contraddistinguono.

A volte, però, a mancare sono le informazioni che riguardano l’accessibilità di una meta o di un servizio e questo pregiudica l’esperienza del viaggio già prima del suo inizio. Da parte dei gestori di servizi turistici, culturali o di trasporto e dei responsabili di strutture alberghiere o di ristorazione, mettere a disposizione informazioni complete, aggiornate e attendibili sull’accessibilità dei luoghi significa porre il cliente nella condizione ottimale di poter programmare la propria esperienza turistica senza il rischio di incorrere, al suo arrivo, in situazioni spiacevoli, inattese o pericolose.
Se l’informazione deve essere accessibile, anche la piattaforma che la veicola dovrà esserlo: come stabilisce la Direttiva Europea 2019/882 sui requisiti di accessibilità dei prodotti e dei servizi, nota come European Accessibility Act e recentemente recepita dal Parlamento italiano, a dover rispettare i requisiti di accessibilità dovranno essere d’ora in poi non solo i supporti informativi cartacei ma anche i prodotti informatici, gli e-book, le biglietterie elettroniche e i bancomat.
Una meta o un servizio sono realmente inclusivi, dunque, quando il viaggiatore può superare anche barriere di tipo immateriale: quando cioè lo scambio dell’informazione, la comunicazione sull’accessibilità ma anche la possibilità di svolgere operazioni informatiche legate all’offerta turistica sono servizi chiari, facilmente reperibili e utilizzabili da tutti, affidabili ed efficaci.

La rete dell’accessibilità

Molto spesso, la presenza di una struttura o di un servizio accessibile non è sufficiente a garantire un’esperienza turistica idonea a persone con disabilità o bisogni speciali, se questi servizi e queste strutture sono isolati sul territorio. Specialmente nel caso della disabilità, chi alloggia in un hotel, prenota un’esperienza aperta a tutti o deve raggiungere un ristorante accessibile ha bisogno di un mezzo di trasporto in grado di rispondere alle stesse esigenze di natura motoria o sensoriale, oppure desidera visitare un luogo di interesse nelle vicinanze che sia compatibile con le proprie possibilità. Occorre costruire una rete dell’accessibilità in modo che ognuno possa vivere la propria esperienza di viaggio in maniera esaustiva, gratificante e realmente inclusiva. Per queste ragioni uno degli obiettivi di Farwill è abbattere le barriere informative e culturali attraverso un lavoro di mappatura, di ricerca e di pianificazione di itinerari che metta in connessione le specificità del territorio. È importante garantire un’offerta turistica variegata dal punto di vista logistico, culturale e anche economico: troppo spesso – come nel caso dei trasporti privati – l’accessibilità è soggetta a costi più elevati che fanno leva sulla condizione del viaggiatore, anche quando essa non dovrebbe costituire una discriminante.

Per saperne di più:

Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità

Ministero del Turismo - Turismo accessibile

European Accessibility Act

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